“30 notti con il mio ex” è diretto da Guido Chiesa e interpretato da Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti. Una commedia che tenta di affrontare con ironia e sensibilità il tema della salute mentale all’interno delle dinamiche familiari. Il film è prende ispirazione dall’argentino “30 noches con mi ex” di Adrián Suar. Rielaborando la trama attraverso la sensibilità del regista e del cast italiano. In questo modo, è inserito nel solco della commedia all’italiana contemporanea, mescolando il racconto sentimentale con riflessioni su identità, ascolto e cura.
La trama
Bruno (Edoardo Leo) è un padre single metodico e ansioso. La cui esistenza ruota attorno a una routine rassicurante, divisa tra un lavoro frustrante e una figlia adolescente (Gloria Harvey) che cerca di scardinarne la rigidità. Quando si ritrova ad accogliere in casa, per trenta giorni, la sua ex moglie Terry (Micaela Ramazzotti), appena uscita da un lungo ricovero psichiatrico, la sua vita ordinata viene messa completamente sottosopra. Terry è l’opposto di Bruno: impulsiva, caotica, esuberante, “affamata di mondo”, come lei stessa si definisce. La convivenza forzata riapre vecchie ferite, ma anche possibilità inaspettate di comprensione reciproca. Tra risate, crisi e imprevisti, i due ex si trovano a fare i conti con ciò che li ha divisi e con ciò che – forse – continua a unirli.
Una commedia che ascolta il disagio
Con “30 notti con il mio ex“, Guido Chiesa e la co-sceneggiatrice Nicoletta Micheli scelgono di raccontare una coppia distrutta. Vengono abbandonati i toni del dramma attraverso la leggerezza amara della commedia all’italiana. La malattia mentale non viene stigmatizzata, ma trattata come parte integrante della vita quotidiana, con uno sguardo che unisce ironia e tenerezza. La risata nasce dall’assurdità del reale, dai contrasti tra i personaggi, dalla difficoltà profonda – ma comune – di comunicare. Il film trova così una sua sincerità: racconta un percorso di riconoscimento reciproco e (forse) riconciliazione, con una delicatezza che non cerca mai di spettacolarizzare il disagio.
Due mondi che si scontrano e si trasformano
Il vero punto di forza del film risiede nelle interpretazioni, in particolare quella di Edoardo Leo, che tratteggia con sensibilità il ritratto di un uomo inaridito dalla routine, prigioniero di una presunta normalità che lo ha reso incapace di gestire le emozioni. Il suo Bruno è metodico, impaurito, desideroso di controllo, ma costretto a confrontarsi con il caos vitale di Terry. La presenza dell’ex moglie riaccende in lui sentimenti sopiti, inquietudini e una fragilità che non può più ignorare. Micaela Ramazzotti interpreta Terry come una donna che ha imparato a guardare in faccia il proprio dolore e a chiamarlo per nome, senza più vergognarsene. È un personaggio vivido, in bilico tra confusione e lucidità, che a tratti rischia però di essere ridotto a una macchietta da una scrittura meno attenta, nonostante rappresenti una delle figure più interessanti della sua carriera recente.
Una regia in chiaroscuro
La regia accompagna coerentemente i toni della narrazione, ma fatica a reggere nei momenti in cui dovrebbe approfondire maggiormente i personaggi. È il caso delle scene di dialogo con la psicoanalista Angela (Anna Bonaiuto), che avrebbero potuto rappresentare un’occasione di riflessione più intensa ma che risultano invece visivamente caotiche e poco incisive. La macchina da presa si muove in modo distratto, con frequenti cambi di fuoco su oggetti irrilevanti e inquadrature che sottraggono forza emotiva ai volti. In quelle sequenze, il film sembra smarrire temporaneamente la propria direzione e affievolire la carica drammatica del racconto.
Un finale già scritto, ma con sentimento
Sul piano narrativo, 30 notti con il mio ex non sorprende: il percorso è prevedibile fin dalle prime battute e alcune dinamiche tendono a ripetersi, soprattutto nel secondo atto. Alcuni spunti avrebbero meritato maggiore spazio, come la comunità del centro diurno o l’evoluzione emotiva di Bruno e della figlia. Tuttavia, la storia riesce comunque a coinvolgere grazie a un tono leggero ma mai superficiale, che rende il film scorrevole e piacevole da seguire.
Prodotto da PiperFilm e Colorado in collaborazione con Netflix, “30 notti con il mio ex” arriva in sala dal 17 aprile.