Dopo aver visto l’aggiornamento della console in “Inside Out”, il pubblico di tutto il mondo era rimasto col fiato sospeso per poter cercare di comprendere quali sarebbero state le conseguenze nella vita di Riley (Sara Ciocca). Se, infatti, in un primo momento avevamo avuto modo di poter conoscere delle emozioni – definibili – basilari, adesso la situazione si complica.
Il 19 maggio, nelle sale cinematografiche italiane, arriva “Inside Out 2”. Una pellicola che è pronta a rappresentare tutte le difficoltà che l’adolescenza porta con sé e il conseguente arrivo di nuove emozioni: Ansia (Pilar Fogliatti), Ennui (Deva Cassel), Imbarazzo (Federico Cesari) e Invidia (Marta Filippi). Dai tredici anni in poi, quindi, non bastano solo Gioia (Stella Musy), Rabbia (Paolo Marchese), Paura (Daniele Giuliani), Disgusto (Veronica Puccio) e Tristezza (Melina Martello) a governare la nostra emotività, ma subentrano nuove dinamiche a governare la nostra pulsantiera emotiva.

Gioia è ancora il capo, del resto nonostante la commistione e la complessità delle emozioni che caratterizzano il nostro agire in fase pre-adolescenziale, è lei ha governare le giornate di ogni singolo individuo. La protagonista affronta tutto con estrema positività, forse con un po’ troppo entusiasmo. Crescendo, però, le sfide che la vita ci pone assumono altra natura e si connotano di emozioni mai provate prima. Quindi, cosa fare quando si sta palesando nella nostra vita l’opportunità che da sempre abbiamo aspettato? Beh, subentra l’Ansia a controllare il nostro agire. Si sbaglia, si impara e si prendono le conseguenze delle nostre azioni pilotate dalla “prevenzione delle conseguenze irreali”.
Ansia è la reale protagonista di questa avventura. Lei entra a gamba tesa e colora la console nella testa di Riley col suo tono aranciato. Previene e prevede tutti i possibili disastrosi esiti futuri e spinge Riley ad agire perdendo quasi il contatto con il sé costruito con tanta fatica finora. Se si era convinti di essere leali o di essere dei buoni amici, ecco che questa emozione ci spinge a metter in dubbio gli esiti del nostro futuro e ci spinge a commettere azioni di cui ci potremmo pentire.

Che “Inside Out” si avvalga di esperti, nella costruzione del suo racconto, è anche fin troppo palese. La lucida consapevolezza con cui rappresenta concetti complessissimi, che difficilmente vengono assimilati anche nella vita adulta, contraddistingue la sua narrazione. Lasciare che le emozioni pilotino il nostro agire è la cosa più controproducente che possiamo fare per il nostro domani. Si finisce col pentirsi di ciò che si è fatto e ci si rende conto dell’inconsapevolezza che ci ha guidati.
“Inside Out 2”, con semplicità, riesce a trasporre una seduta psicologica. Un film d’animazione che può aiutare lo spettatore a prendere consapevolezza della propria emotività così da poter prendere il controllo sul proprio agire. Le emozioni vanno abbracciate, non soppresse. Il che ci ricorda quanto importante sia l’affermare sé stessi e il credere nelle proprie capacità.

La vita ci metterà sempre davanti a nuove difficoltà e a nuove complessità. Per questo motivo, è stato chiesto se si intenda realizzare un ulteriore sequel. La lucida e semplice consapevolezza che “Inside Out” traspone spinge il pubblico di ogni età a confrontarsi con la proprie emotività. Per tale ragione vi consigliamo cosmetici waterproof durante la visione del film.
La Disney-Pixar ribalta la tendenza che l’aveva caratterizzata nell’ultimo periodo. La major ha creato una piccola perla di saggezza. Noi speriamo che possiate fare tesoro di questa esperienza cinematografica, esattamente come ne faremo tesoro noi.