Nei giorni scorsi, per l’inaugurazione della Sala di Doppiaggio Oreste Lionello della SRC – Scuola di Recitazione della Calabria, è stata annunciata una Masterclass. Un evento che precede l’apertura ufficiale della nuova classe. Prende il titolo di “Si può fare” e si terrà tra l’11 e il 12 maggio, presso l’Ex Carcere (strada Provinciale 1 di Gioia Tauro e Locri). Una data che vedrà protagonisti Cristiana Lionello, Renato Cortesi e Carlo Valli, tre fra i più importanti doppiatori italiani, voci di diverse star del cinema.
Senza troppe presentazioni
Prima di addentrarci nel cuore dell’evento, è doveroso ricordare chi sia stato il grande Oreste Lionello. Doppiatore e attore, nato a Rodi e cresciuto a Reggio Calabria. Lionello era tra i fondatori della società di doppiaggio CVD (Cine Video Doppiatori), nonché protagonista del grande varietà televisivo e colonna del Bagaglino. Ha donato la sua inconfondibile voce a famosi attori, tra cui Woody Allen. Quest’ultimo, durante un incontro, si complimentò per il suo lavoro affermando: “Mi ha reso un attore migliore e più divertente di quanto io sia”. Proprio grazie alla sua carriera, l’attore Walter Cordopatri – fondatore dell’accademia – ha deciso di dedicargli una sala di doppiaggio.
La partecipazione di tre grandi voci, per l’evento inaugurale, non è di certo da sottovalutare. “Si può fare”, infatti, non farà altro che confermare l’importanza di quest’arte. Un mestiere che è in grado di rendere fruibili i contenuti audiovisivi a un pubblico molto più vasto. Basti pensare all’importanza dell’audio per i soggetti non vedenti.
Scuola di Recitazione della Calabria si sta dimostrando un punto focale per l’arte recitativa. L’attenzione data a quest’arte e al mestiere del doppiatore si mostra come una riprova dell’impegno per il proprio territorio.
Muovendoci, quindi, tra teatro e leggio; le masterclass saranno un caposaldo del lavoro che questa scuola vuole intraprendere. I protagonisti di questi due intensi giorni saranno: Cristina Lionello, figlia di Oreste, voce di Sharon Stone, Cate Blanchett, Romy Schneider, Annette Benning; Pasquale Anselmo voce di Nicolas Cage, John Turturro, Philip Seymour Hoffman e Woody Harrelson; e Renato Cortesi che ha prestato la voce ad attori rinomati con carriere distinte nel cinema e nel teatro come Gérard Depardieu, Andrè Dussolier, William Hurt, Derek Jacobi, Carlo Valli, inconfondibile voce italiana di Robin Williams, Kurt Russell, Jim Broadbent e Richard Jenkins.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Claudio Gubitosi Fondatore e direttore del Giffoni Film Festival, uno dei più importanti festival cinematografici dedicati ai bambini e ai giovani e Marco Bonardelli; i quali hanno arricchito il dibattito con le loro prospettive professionali. Confermando, ancora una volta, quanto queste iniziative culturali siano necessarie per poter valorizzare il sud.
Le nuove sfide dell’arte: un dialogo tra generazioni e tecnologie
Durante la conferenza stampa, una domanda è quella che ci è balzata alla mente: “Cosa ne pensate delle differenze generazionali nel doppiaggio? Esistono differenze nel doppiaggio in base all’età dei doppiatori?”
A rispondere è stato proprio Walter Cordopatri, noto soprattutto per il suo impegno nel teatro e nella pedagogia artistica. Il quale ha sottolineato l’importanza di adattarsi ai cambiamenti: “Dobbiamo anche capire come cambiano le persone, cambiano gli artisti, cambiano i linguaggi, cambiano le epoche”. Proseguendo poi con una discussione riguardo il ruolo cruciale degli artisti nel perpetuare e al contempo rinnovare le forme espressive per restare rilevanti. Cordopatri ha successivamente enfatizzato la necessità di un aggiornamento continuo nelle modalità di espressione e nella formazione artistica, per non lasciare indietro nessuno nell’era digitale.
Successivamente abbiamo ascoltato la risposta di Cristina Lionello la quale, ha affrontato anche il tema dell‘intelligenza artificiale, argomento fondamentale quando si discute di cambiamenti generazionali, e del suo impatto sull’autenticità dell’arte. Come veterana del doppiaggio e figura chiave nella formazione di nuovi talenti, Lionello ha esposto preoccupazioni su come la tecnologia potrebbe snaturare l’espressione artistica: “L’intelligenza artificiale è un problema secondo me… non deve sostituire ogni forma d’arte perché quella diventa poi un algoritmo, ma non dà reato perfezione e le emozioni che avete dato per voi”. Ha evidenziato la necessità di mantenere un equilibrio tra l’uso delle nuove tecnologie e la conservazione dell’umanità nell’arte. Anche lei però ha enfatizzato l’importanza della pedagogia, infatti, assieme a Walter Cordopatri, ha messo un forte accento sulla pedagogia e l’educazione come pilastri per la formazione di artisti consapevoli e sensibili.
Cordopatri, in particolare, ha ribadito: “Amo la pedagogia, amo l’educazione in generale, la formazione… tutte le loro mancanze sono colpe nostre, io dico, oppure di chi ci ha preceduto”. Ha sottolineato come gli educatori e i formatori debbano adottare un approccio empatico e protettivo, essenziale per nutrire e guidare i giovani talenti in un mondo artistico in rapida evoluzione.
Il dibattito ha infine toccato la necessità di un dialogo aperto e continuo tra le generazioni. La trasmissione di conoscenze e la capacità di ascoltare e integrare nuove idee sono state identificate come cruciali per il dinamismo culturale. Cordopatri e Lionello hanno condiviso la visione che gli artisti più giovani non solo necessitano di guida, ma possono anche insegnare molto agli artisti più esperti attraverso il loro approccio fresco e innovativo.
L’invito è rimandato all’11 e al 12 maggio
In conclusione, possiamo osservare come i due grandi artisti hanno affermato l’importanza di un equilibrio tra tradizione e innovazione nel mondo dell’arte. Gli interventi di Walter Cordopatri, Cristina Lionello e altri esperti hanno illuminato il percorso che l’arte sta percorrendo, sottolineando che la responsabilità di guidare e ispirare le nuove generazioni è un compito condiviso che richiede passione, dedizione e, soprattutto, un profondo rispetto per l’arte stessa.