Romina Falcone

Romina Falcone arriva nella sua Roma con uno spettacolo ad altissima intensità, un vero e proprio show in cui le emozioni hanno la meglio: si ride, si pensa, si riflette e si piange, tanto.

Un vortice biondo di irriverenza e talento ha invaso il palco del Monk con una carica emotiva pazzesca: un racconto che – canzone dopo canzone – si snocciola in un vero e proprio spettacolo dove Romina si spoglia del suo essere “artista” e diventa semplicemente una donna meravigliosa, con un talento pazzesco, a nudo davanti al suo pubblico.

Un concerto, quello di Romina Falcone, che si sviluppa tra sound, generi e registri sonori completamente opposti tra loro, ma dopo tutto nessun essere umano ha davvero una sola anima, ma un insieme plurimo di esperienze ed emozioni che ti trasportano da “Magari Muori” a “La Solitudine di una Regina”. Ballad e canzoni a cassa dritta con un filo conduttore: la voce di Romina, che stravolge, colpisce al centro del petto e ti trascina per i capelli a fare i conti con tutti quei bastardi che non ti hanno fatta sentire all’altezza quando – in realtà – all’altezza lo sei sempre stata.

Una seduta di psicoterapia condivisa con tante altre persone fatta di note e la simpatia. Caratteristiche di una Romina che, finalmente, ha il “proprio spazio nel mondo”. Senza rinchiudersi – mai più – in luoghi in cui la sua creatività non è compresa a pieno.

Degno di nota il toccante momento in condivisione con Roberto Casalino: un incontro tra due voci e due anime pure che hanno illuminato il palco del Monk. Un plauso, non da meno degli altri, anche alla squadra di Romina – i suoi “Disumani” perchè hanno costruito un vero e proprio crescendo emozionale degno dei migliori palchi.

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