Prima di parlare dello spettacolo a cui ha avuto il piacere di assistere ieri sera, è giusto conoscere meglio la regista dell’opera: Giulia Romanelli.
Classe 1994, ha iniziato a studiare teatro all’età di 11 anni. Durante la pandemia ha intrapreso il percorso da stand-up comedian (uno dei suoi spettacoli, Princifessa, continua a far ridere ancora oggi). Da sempre si considera una grande nerd, e questo progetto può essere definito il coronamento di un sogno.
Veniamo quindi allo spettacolo.
Dungeons and Drama è un progetto nato a settembre 2024 con l’obiettivo di usare il gioco di ruolo come linguaggio e forma di intrattenimento artistico. Principalmente pensato per il teatro, ma con l’intenzione di espandersi anche verso altre sedi e forme d’arte.
A questo progetto partecipano diversi docenti. Per quanto riguarda il teatro – cioè l’improvvisazione, la recitazione, la presenza scenica, la scrittura comica e lo sviluppo del personaggio comico – la guida è stata proprio Giulia Romanelli.
Ma durante l’anno ci sono state anche delle lezioni speciali con altri docenti:
- Alberto Pagnotta, che ha lavorato sull’impostazione vocale diaframmatica;
- Andrea Rossi, conosciuto come Master of Masters, che ha tenuto una lezione sull’ideazione di una campagna originale e innovativa;
- Andrea Baglio, che ha curato l’interpretazione non stereotipata dei personaggi;
- Elena Papini, illustratrice, che ha seguito la parte di character design e worldbuilding;
- Pietro Antonini, che ha tenuto delle lezioni online di studio del manuale.
La regista ha specificato anche che durante l’anno i ragazzi hanno studiato combattimento scenico, insieme a Jan Lopez (si legge “Young Lopez”), con l’obiettivo finale di portare in scena una serie di one-shot di D&D giocate a teatro.
Tutte le one-shot sono originali e scritte a quattro mani da Andrea Rossi e Giulia Romanelli. Anche i personaggi sono totalmente inediti e gli spettacoli si differenziano tra loro proprio per questo.
Nella serata di ieri, ad esempio, è andato in scena un gruppo di player in cui masterava soltanto Andrea Rossi.
In altri spettacoli, i gruppi di master interpretano anche un personaggio: quindi alcune scene vengono giocate, altre masterate. Gli spettacoli sono improvvisati per oltre il 70%: esiste un canovaccio, una base drammaturgica, ma il resto è lasciato all’improvvisazione.
Il percorso che ha portato a questo risultato è stato lungo e complesso, ma il risultato finale è stato all’altezza.
Oltre ai nomi già citati, agli spettacoli prendono parte ogni sera degli special guest diversi:
- Lunedì 30 giugno: La vendetta del pirata mozzato, con Giulia Nervi, stand-up comedian, MC di burlesque e attrice.
- Martedì 1° luglio: Il rapimento della torcia storta, con Alex Polidori.
- Mercoledì 2 luglio: La maledizione del cavallo posseduto, con Mirco Cannella.
- Giovedì 3 luglio: Il re delle luci, con Antonio Micali, stand-up comedian e autore.
- Venerdì 4 luglio: Il regno di Vanator, con Danilo Bertazzi (Antonio Cartonio).
Le one-shot sono molto diverse tra loro, sia per ambientazione che per linguaggio teatrale.
La vendetta del pirata mozzato era un fantasy piratesco.
Lo spettacolo di ieri, invece, era teatro dell’assurdo classico, nello stile di Dario Fo o Monty Python.
Stasera andrà in scena un investigativo molto comico, domani una fiaba dark, e venerdì un racconto dal tono molto più cupo.
Oltre agli special guest e ai protagonisti, partecipano agli spettacoli anche attori professionisti nei ruoli degli NPC (personaggi non giocanti): Jan Lopez ancora una volta, Irene Stronati e Paolo.
Sono loro a dare vita agli NPC e a rendere possibile e viva l’intera storia, contribuendo in modo significativo alla resa teatrale.
Tutte le one-shot sono autoconclusive e godibili singolarmente – anche chi assiste a una sola serata riesce a seguire senza perdersi nulla.
Tuttavia, esiste una sottotrama che le lega tutte, e che si sta sviluppando giorno per giorno. Chi segue tutte le serate può apprezzare anche questo filo rosso narrativo, che verrà svelato completamente nella serata di venerdì, durante Il regno di Vanator.
In quel momento, i vari multiversi narrativi si incontreranno, per qualche misteriosa ragione, e dovranno comunicare tra loro.
Se si dovesse dare un voto a questa esperienza, sarebbe un 8,5 su 10.
In più, c’è stata la fortuna di partecipare proprio alla serata con Alex Polidori: una vera sorpresa in veste teatrale, mai visto prima in questo ruolo, ma assolutamente convincente.

