Minnella ha aperto la conferenza parlando del suo percorso personale e professionale:
Roma, 18 ottobre – Si è tenuta durante la Festa del Cinema di Roma la conferenza stampa di “Fuori la verità“, il nuovo film di Davide Minnella, prodotto da Paco Cinematografica, Federica Lucisano e Massimiliano Orfei per Piper Film / IIF, in uscita nelle sale italiane il 6 novembre 2025 con Vision Distribution.
Alla presentazione erano presenti il regista e il cast principale, tra cui Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Alice Lupparelli, Eleonora Gaggero, Leo Gassmann e Claudio Mendola, che hanno raccontato la genesi e i temi di un film che scava nelle dinamiche familiari e nel potere manipolatorio dei media.
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La verità graffia, fa male, ti fa sentire inadeguato
«Ho fatto per tanti anni l’autore televisivo, e da lì ho raccolto testimonianze di persone che mi raccontavano bugie, segreti, amori… A un certo punto mi sono chiesto: cosa accadrebbe se chiedessimo loro di dire tutto davanti a una telecamera, in cambio di un grande premio?»
Da questa riflessione nasce Fuori la verità, un film che alterna la tensione di un reality show alla fragilità dei rapporti privati.
«La verità graffia, fa male, ti fa sentire inadeguato. Non è mai semplice, e bisogna meritarsela. In questo film volevo mostrare quanto sia difficile dirla, ma anche ascoltarla».
Il regista ha poi parlato del processo creativo e del doppio set utilizzato per ricreare la sensazione di una diretta televisiva:
«Abbiamo girato con otto macchine da presa accese H24, due set contemporanei e una regia vera, come se fosse un programma televisivo. È stato massacrante, ma volevamo restituire quell’adrenalina».
Il cast: donne forti e personaggi in crisi
Tra le voci più intense della conferenza quella di Claudia Pandolfi, che interpreta Marina Rock, conduttrice televisiva spregiudicata e manipolatrice:
«Marina è una donna già in pezzi, costruita sull’ego e sulla vanità. È una figura che vive costantemente sotto i riflettori, ma dentro è svuotata. È spietata, ma anche fragile. Forse, più di tutti, è lei ad aver bisogno di essere salvata».
Claudia Gerini ha invece riflettuto sul tema centrale del film, legato alla famiglia:
«Le verità escono sempre, anche se cerchiamo di nasconderle. A volte mentiamo per paura del giudizio, ma prima o poi quello che siamo davvero viene fuori».
Per Eleonora Gaggero, il film è anche una metafora sul rapporto tra generazioni e autenticità:
«In famiglia mentiamo di più perché abbiamo paura del giudizio di chi ci ama. Questo film racconta proprio quella fragilità: la paura di essere davvero visti».
La produzione: «Un progetto ambizioso, originale e necessario»
La produttrice Federica Lucisano ha descritto Fuori la verità come un film «ambizioso e necessario», spiegando:
«Volevamo un’opera che sapesse parlare al pubblico contemporaneo, toccando il tema della verità con un linguaggio cinematografico ma dal ritmo televisivo. È un film che osa, e che può riportare il pubblico in sala».
Anche Massimiliano Orfei ha sottolineato la complessità del progetto:
«È un film che mescola dramma, satira e riflessione sociale. Oggi siamo circondati da immagini e verità costruite: questa storia ci costringe a chiederci se siamo ancora in grado di riconoscerla, la verità».
«Fuori la verità»: uno specchio sul nostro tempo
Il film, ha concluso Minnella, è soprattutto un invito a guardarsi dentro:
«Viviamo in un’epoca in cui tutto è pubblico e filtrato. Con Fuori la verità volevo chiedere: quanto siamo disposti a mettere in gioco pur di essere sinceri con noi stessi?»
Un’opera corale, tra dramma e ironia, che usa la televisione come specchio delle nostre fragilità più intime.

