Diretto da Olivier Assayas e presentato all’82ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Il mago del Cremlino adatta l’omonimo romanzo di Giuliano da Empoli con una sceneggiatura firmata dallo stesso regista insieme a Emmanuel Carrère. Ambientato nella Russia post-sovietica, il film segue Vadim Baranov (Paul Dano), ex produttore televisivo e geniale manipolatore, che da uomo di spettacolo diventa il principale spin doctor del nuovo leader destinato a segnare la storia: Vladimir Putin (Jude Law). Accanto a lui, Ksenija (Alicia Vikander), figura ambigua che oscilla tra musa, complice e coscienza morale, mentre Jeffrey Wright appare nei panni del giornalista americano che, ai giorni nostri, raccoglie la confessione di un Vadim ormai in esilio. Completano il cast Will Keen nei panni dell’oligarca Boris Berezovskij e Tom Sturridge in quello del banchiere Dimitri, alter ego cinematografico di Mikhail Chodorkovskij.
Tra biopic, satira e ricostruzione storica
Assayas costruisce un film che oscilla continuamente tra la ricostruzione storica e la satira del potere, senza mai trovare un equilibrio pieno. A tratti Il mago del Cremlino sembra un affresco epico sul meccanismo della propaganda, altre volte scivola nella rigidità di un riassunto enciclopedico, più vicino a un saggio televisivo che a un’opera cinematografica. L’uso della cornice contemporanea con il giornalista americano risulta debole e frammentario, contribuendo a un andamento episodico che smorza la tensione invece di amplificarla.
Paul Dano: un mago in chiaroscuro
Se il film convince in parte, gran merito va a Paul Dano, che tratteggia un Vadim Baranov sfuggente e disturbante. Sussurrato, introverso, sempre un passo indietro rispetto agli eventi, il suo personaggio rivela crepe minime e improvvise che rendono affascinante un ruolo altrimenti costruito come “cifra narrativa” più che come individuo. Dano riesce a restituire, attraverso dettagli gestuali e minime variazioni di voce, il peso di un uomo che plasma il potere restando nell’ombra.
Jude Law: un Putin irrisolto
Diverso il discorso per Jude Law, qui alle prese con una delle prove più difficili della sua carriera. Evitando accenti marcati e trasformismi prostetici, Law sceglie un approccio minimale. Eppure, la sua interpretazione rimane sospesa: inizialmente sembra la caricatura di uno sketch, poi si carica di tensione nei momenti decisivi, ma non arriva mai a far dimenticare l’attore dietro al personaggio. Il risultato è un Putin spesso artificioso, incapace di restituire fino in fondo l’ambiguità e la minaccia del leader russo.
I comprimari: luci e ombre
Tra i ruoli secondari spicca Will Keen, efficace nel delineare l’arroganza di Berezovskij, mentre Tom Sturridge offre un’interpretazione energica e corrosiva nei panni del banchiere Dimitri. Più sacrificata invece Alicia Vikander: nonostante l’impegno, il suo personaggio resta scritto come un cliché, oscillando tra amante, coscienza critica e puro pretesto narrativo. Jeffrey Wright, relegato a un ruolo di cornice, appare poco più che sprecato.
Un film che obbedisce più che rischiare
Il vero limite del lavoro di Assayas è la mancanza di coraggio. Pur partendo da un romanzo pungente e dalla collaborazione con Carrère, Il mago del Cremlino non osa mai davvero scavare nei meccanismi profondi del potere putiniano, limitandosi a una messa in scena elegante, ma poco incisiva. Ne esce un’opera più “prestigiosa” che visionaria, prigioniera della sua stessa confezione e incapace di trasformare la materia in un cinema davvero disturbante o sovversivo.
Un fascino incompiuto
Il mago del Cremlino è un film che alterna momenti di grande intensità ad altri fiacchi e dispersivi, penalizzato da un ritmo diseguale e da scelte di casting non sempre felici. Rimane un’opera affascinante nei temi, ma troppo spesso più rispettosa che davvero incisiva: un’occasione mancata per trasformare la politica del potere in un cinema dirompente.
Il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane da 01 Distribution, un’esclusiva I Wonder Pictures e Italian International Film.

