Il cinema italiano continua a sorprendere con storie che mescolano inquietudine e folklore; in questo filone che si inserisce “La Figlia del Bosco”. Il nuovo film di Mattia Riccio, in uscita il 7 aprile su Prime Video e Tim Vision. Un thriller dalle tinte fantasy e horror, capace di trasportare lo spettatore in un viaggio tra mistero e paura. Una storia in cui si mantiene un forte legame con la natura selvaggia.
Il protagonista, Bruno si ritrova disperso in un bosco dopo una battuta di caccia. Nonostante i suoi tentativi di ritrovare la via del ritorno, il tempo sembra perdere ogni significato, e il verde labirinto si trasforma in una prigione senza uscita. Con l’arrivo della notte, un canto femminile riecheggia tra gli alberi, spingendolo verso una casa isolata e nascosta. Chi è la donna che abita quel luogo? È un pericolo o la sua unica salvezza? Quella che inizia come una storia di sopravvivenza si trasforma rapidamente in un incubo dai contorni sovrannaturali. Il bosco diventa un’entità viva, la casa cela segreti inquietanti e la voce misteriosa nasconde qualcosa di più profondo di una semplice melodia.
Mattia Riccio dimostra una mano sicura nella costruzione della tensione, evitando gli eccessi del classico horror e affidandosi invece a un’atmosfera di costante incertezza. La fotografia sfrutta le ombre e le luci soffuse per creare un senso di minaccia silenziosa, mentre la colonna sonora amplifica l’inquietudine con suoni che si fondono con il respiro del bosco. Le scelte registiche puntano molto su inquadrature strette e soggettive, mettendo lo spettatore nei panni di Bruno e facendogli vivere il suo smarrimento. Il bosco non è solo un’ambientazione, ma un vero e proprio personaggio, un luogo che sembra rispondere alle azioni dei protagonisti, nascondendo e svelando dettagli cruciali della storia.

Il film prende ispirazione da miti e leggende del folklore europeo, in particolare dalle storie delle ninfe dei boschi e delle sirene, figure che da sempre incantano e terrorizzano gli uomini con il loro canto. Questa connessione con la mitologia arricchisce la narrazione, rendendo “La Figlia del Bosco” più di un semplice thriller: è un viaggio in un mondo in bilico tra il reale e il sovrannaturale. Il protagonista, Davide Lo Coco, offre una performance convincente, riuscendo a trasmettere il crescente senso di panico e vulnerabilità del suo personaggio. Il resto del cast, composto da giovani promesse del cinema italiano, contribuisce a mantenere viva la tensione, soprattutto attraverso l’interpretazione della misteriosa donna del bosco, un personaggio enigmatico che oscilla tra il fascino e la minaccia.
“La Figlia del Bosco” è un film che mescola il thriller psicologico con l’horror sovrannaturale, regalando un’esperienza immersiva e disturbante. Non si tratta di un semplice horror di jump scare, ma di un racconto che gioca con le paure più ancestrali dell’essere umano. Dalla perdita di controllo a quella dell’ignoto e il potere seduttivo di forze incomprensibili. Un’opera che affascina e inquieta, destinata a lasciare un segno negli spettatori. Soprattutto per coloro che amano il mistero e le storie che sfidano il confine tra sogno e realtà. Un debutto notevole per Mattia Riccio, che con questa pellicola dimostra di saper costruire un racconto avvolgente e di forte impatto visivo.