Richard Linklater

Roma, 20 ottobre – Alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Richard Linklater ha presentato il suo nuovo film Nouvelle Vague e ha ricevuto il premio alla carriera. Il lungometraggio, distribuito in Italia da Lucky Red e BIM nei primi mesi del 2026, non si limita a ricostruire il making di À bout de souffle (Breathless) di Jean‑Luc Godard, ma restituisce l’atmosfera di un’intera epoca di rivoluzione cinematografica: la Nouvelle Vague francese.

«È stato un momento abbastanza rivoluzionario nel mondo del cinema … Parigi era la concentrazione di registi, di film, di cinefilia»

Il regista americano ha sottolineato come questa stagione abbia definito il cinema indipendente e personale: «Per me si tratta sempre di libertà, libertà di espressione. Si può fare un film su qualsiasi cosa: sulla tua infanzia, su una storia d’amore, su un viaggio».

Secondo Linklater, la Nouvelle Vague è sempre stata parte integrante della storia del cinema e continua a influenzare registi di tutto il mondo.

La Nouvelle Vague e il cinema indipendente oggi

Durante la conferenza, Linklater ha parlato anche del cinema indipendente contemporaneo: «C’è sempre una comunità che sta facendo qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso … L’arte ha bisogno di ribellarsi contro lo status quo». Pur riconoscendo le sfide odierne nella distribuzione digitale e nella saturazione dei contenuti, Linklater rimane convinto che la libertà creativa rimanga il cuore del cinema indipendente.

«Adesso è più facile realizzare i film… ma è forse anche il momento che rappresenta la massima sfida per farli vedere».

Dalla produzione alle prove: le fasi di un film

Un giornalista ha chiesto quale fosse la fase del film che preferisse: «A me piacciono più forse la produzione e le prove». Linklater ha raccontato anche dei suoi primi conflitti con i produttori, quando non aveva ancora piena libertà: «Mi ricordo di aver litigato parecchio… non ci siamo presi a cazzotti, ma ci siamo andati vicino».

Oggi, invece, sottolinea il ruolo fondamentale dei produttori nel supportare la sua visione, dalla traduzione della sceneggiatura ai sottotitoli, fino alla presenza sul set.

Casting e autenticità: rispettare le icone

Il regista ha scelto attori poco conosciuti, ma fisicamente somiglianti ai protagonisti dell’epoca, per garantire autenticità: «Devi dire ‘Ok, è lui, è lei. Ho appena incontrato le persone che sposerò’. Il casting deve essere come un colpo di fulmine». Su Godard e il suo approccio al set, Linklater ha ricordato: «Godard voleva tirare fuori un film dal mondo così com’è… era in guerra con la continuità, voleva rompere tutte le regole».

Questo approccio rende Nouvelle Vague non solo un film storico, ma anche un atto cinefilo e critico, in grado di trasmettere la forza rivoluzionaria della Nouvelle Vague.

Tra passato e futuro: la rivoluzione del cinema continua

Linklater è convinto che la rivoluzione cinematografica non si sia mai fermata: «Per il regista, nella testa, ci deve essere sempre una rivoluzione. Anche solo potersi esprimere può essere considerato rivoluzionario».

Con Nouvelle Vague, il regista celebra il potere della libertà artistica e invita le nuove generazioni a sperimentare, rompere regole e raccontare storie autentiche. L’uscita italiana è prevista nei primi mesi del 2026.

di Aida Picone

Guardo troppi film e parlo troppo velocemente, ma ho anche dei difetti!

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