Grazie ma no grazie

Willie Peyote è tornato all’Ariston con “Grazie ma no grazie”. Un brano che, musicalmente, si distacca da molti degli altri in gara, ma che rientra perfettamente nel suo stile. Ritmica incalzante, sound coinvolgente e un testo che, come sempre, lascia il segno. Nonostante le dichiarazioni di Amadeus pre-Sanremo, Willie non ha rinunciato alla sua scrittura sociale, capace di essere tagliente senza risultare pesante.

«Il tentativo era di scherzare un po’, prendere in giro il conservatorismo che vedo diffondersi, questa paura dei cambiamenti, questa paura dell’asterisco nel linguaggio, di avere paura che non si possa dire niente. Credo sia giusto difendere il valore del dissenso e la possibilità di manifestare».

Il pezzo non annoia mai, ha un ritornello che rimane subito in testa con il suo groove dance e un arrangiamento che spinge senza strafare. Le coriste hanno aggiunto quel tocco di classe che ha elevato ulteriormente la canzone, rendendola ancora più accattivante. Un dettaglio che, per me, l’ha portata dritta nella mia Top 5 della serata.

Ma il momento che mi ha colpito di più? Senza dubbio il verso sui Jalisse:

“E c’hai provato anche più volte dei Jalisse.”

Un colpo di genio, una stoccata ironica che mi ha strappato un sorriso e che conferma ancora una volta il suo talento nel giocare con le parole e con il contesto in cui si trova.

Riguardo alla sua scelta di portare sul palco temi sociali piuttosto che d’amore, Willie è chiaro: «A Sanremo di canzoni d’amore ce ne sono tante, non servo io ad aggiungerne un’altra. Preferisco portare altri temi».

Infine, parlando del suo ritorno sul palco dell’Ariston, confessa di aver avuto qualche timore: «Avevo paura dell’impatto con il pubblico, ma mi hanno accolto meglio di quanto mi aspettassi. Mi sono sciolto subito e ho potuto godermi la performance».

La performance è stata semplice, senza fronzoli, ma con tanti piccoli dettagli nascosti per chi sa coglierli. Tra gli easter egg, spicca la presenza di Luca Ravenna tra i coristi, un’aggiunta perfetta che strizza l’occhio a chi ama quel mix di musica e comicità intelligente che Willie sa creare così bene.

Del resto, parlando del suo ritorno sul palco dell’Ariston, confessa di aver avuto qualche timore: «Avevo paura dell’impatto con il pubblico, ma mi hanno accolto meglio di quanto mi aspettassi. Mi sono sciolto subito e ho potuto godermi la performance».

Nel complesso, una delle migliori esibizioni della serata. Non ha rivoluzionato nulla, ma ha fatto esattamente quello che doveva fare: colpire, coinvolgere e lasciare il segno.

Il suo prossimo progetto? Il nuovo disco, in uscita il giorno di San Valentino, e un tour dal vivo con la sua band.

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